Cibo Vivo, i Consigli di Vadim Zeland per un’alimentazione sana e naturale 1


Zeland, rispondendo alle domande di un suo lettore in merito al crudismo ci dà i suoi suggerimenti da seguire per migliorare la nostra alimentazione.

Quando si passa a un regime alimentare a base di cibo vegetale naturale non bisogna essere massimalisti. Bisogna essere particolarmente attenti in caso di disagio fisico o psichico. Non sono un sostenitore di esperimenti estremi sull’organismo. Bisogna fare
tutto gradualmente e in giusta misura. Se uno ha deciso di escludere prodotti di origine animale, deve includere assolutamente nel suo regime del polline o della pappa reale, semi germinati e alghe di mare, sennò il risultato potrebbe essere contrario alle aspettative.

Cibo vivo

Non bisogna avere fretta di rinunciare al formaggio, al pesce di mare leggermente salato e alle uova alla coque (o ancora meglio,
ai tuorli crudi) e cessare di consumarli solo quando sentiamo che possiamo farne veramente a meno.

Personalmente ho passato momenti di crisi e di marcia indietro, che mi hanno lasciato solo un senso di delusione e niente di più. Quando il menu quotidiano è esclusivamente a base di cibo vivo il corpo è pervaso da un senso di purezza e energia: i piatti restano puliti, dentro ci si sente puliti, all’esterno la pulizia si vede e ci si sente lucidi e leggeri. Non appena si riprova il cibo morto si viene presi da un senso di ripugnanza, come se si fosse toccato qualcosa di sporco da cui ci si vuole al più presto lavare.

Fino a poco tempo fa anch’io, come tutti, non pensavo di poter esistere senza il cibo abituale e comune, e avevo un atteggiamento
piuttosto derisorio e schizzinoso nei riguardi di ogni stravaganza in campo alimentare. Adesso, però, non ho voglia di mangiare nulla di quello che mangiavo prima. L’importante è non avere fretta.


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Un commento su “Cibo Vivo, i Consigli di Vadim Zeland per un’alimentazione sana e naturale

  • Aulo Vibenna

    Il cibo è sempre un argomento affascinante,proprio perchè controverso ,che interessa tutti e che coinvolge l’intera sfera umana,non certo la sola parte del gusto e la relativa chimica.
    Ho imparato che esistono pochi principi universali validi per tutti nel campi dell’alimentazione:e qui ci aiuta la fisica quantistica,poiché è l ‘osservatore che fa la differenza !
    Ciò che fa male a uno può far bene all’altro ,siamo in un campo estremamente soggettivo e discrezionale ,dipende dall’individuo,come del resto aveva intuito la medicina cinese millenni fa!
    La chimica ci può aiutare solo in parte,intervengono fattori che potremmo definire energetici che possono condizionare il risultato finale del nostro rapporto col cibo…..se pensiamo che c’è in guru indiano che da oltre 50anni non assume cibo nè acqua e sta perfettamente!…….dobbiamo riscrivere tutto sull’ “alimentarsi”
    Aulo Vibenna